Geomanzia. Concetto universale

Geomanzia. Concetto universale

Di Laura Primavera Palaia

Attraverso l’osservazione dei fenomeni, sin dalle culture primitive e arcaiche, l’uomo esplora le dinamiche del Cielo e della Terra, che agli albori rappresentavano le scienze primigenie, cosiddette naturali, in cui magia e conoscenza viaggiavano indissolubilmente unite per spiegare agli uomini le leggi che regolano gli eventi.

“Come in Cielo e così in Terra”, l’antico principio che ritroviamo alla base della conoscenza esoterica e delle religioni, fonda le sue radici nel presupposto che vede l’Uomo al centro, tra le forze celesti e le reazioni terrestri, che si sviluppa grazie alla conoscenza e alla “pre-visione” degli eventi naturali, dei flussi e reflussi delle energie sottili, che si esprimono in diversi elementi, capaci di influenzare le condizioni relative all’esistenza.

« le manifestazioni nel cielo così come quelle sulla terra ci danno segni
cielo e terra, ambedue mandano segni univoci
ognuno per proprio conto, ma non indipendentemente,
perché cielo e terra sono interconnessi
un segno cattivo in cielo è anche cattivo in terra
un segno cattivo in terra è anche cattivo in cielo! »


(tavoletta teologica Babilonese
dal testo Angeli e demoni a Babilonia – magia e mito nelle antiche civiltà mesopotamiche
Giovanni Pettinato,  Milano )

(Tavoletta teologica Babilonese – dal testo – Angeli e demoni a Babilonia – magia e mito nelle antiche civiltà mesopotamiche
Giovanni Pettinato,  Milano )

Geomanzia vuol dire letteralmente “Divinare con la Terra” e in ogni cultura, permeata dalla propria mitologia cosmogonica, divenne arte capace di analizzare le energie sottili e ricettive della Terra, come specchio di quelle creative del Cielo.
L’Uno che si manifesta nella polarità, espressa dagli archetipi primari universali, energie fondamentali della vita dalle quali deriva la molteplicità di ogni forma e di ogni sostanza del Creato.

Divinare significa affidarsi al Divino per ottenere risposte riguardo la vita, partendo dalla visione dell’Uomo come centro del mondo; un Omphalos che rappresenta la sintesi fisica e spirituale di un microcosmo.

L’Essere Umano interconnesso con l’ambiente, fu capace di prevedere le condizioni che favorissero l’abbondanza delle risorse, del benessere, dell’evoluzione spirituale, della protezione, e, non ultimo, lo spazio abitato in relazione alla funzione dei luoghi e dei rapporti tra gli uomini incastonati nei grandi cicli naturali.

Il fine primario della Geomanzia è quindi universalmente l’esigenza di produrre, promuovere, sviluppare e sfruttare l’armonia degli elementi naturali per migliorare la vita umana sotto ogni profilo, a partire dal dualismo delle esigenze fisiche a quelle dello spirito evolutivo.

Ogni cultura detiene la propria atavica conoscenza geomantica: dal Feng Shui cinese che ancora oggi racchiude la conoscenza astrologica, geomantica, numerologica, geologica, alchemica e oracolare, (attraverso gli i ching); passando per il Vastu indiano che ha praticamente la stessa radice; osservando le infinite forme di conoscenza sciamanica nelle varie popolazioni e tribù ancora esistenti; fino a giungere alla cultura Araba, che è radice della nostra “geomanzia occidentale “, la quale è attualmente ancora utilizzata dai popoli arabi e africani che ne trasmettono l’antica sapienza soltanto attraverso insegnamenti iniziatici, tramandati dal maestro all’apprendista che si ritiene predestinato al “dono”.


Sappiamo tutti che anche i Romani vaticinavano facendo riferimento al “Genius Loci”, l’energia che abitava il luogo, e quanto questo fosse considerato fondamentale per il loro sviluppo in ogni parte dell’impero. Le antiche popolazioni mesopotamiche, i babilonesi, i sumeri, gli egizi e successivamente i greci usavano la geomanzia che è giunta fino a noi in occidente.

Quella di cui ci occupiamo è quindi la Geomanzia di origine babilonese-persiana, che ebbe i suoi natali nella zona della mezza luna fertile, la culla della civiltà. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e la sua espansione passò per i popoli del mediterraneo, soprattutto attraverso gli insegnamenti della dottrina pitagorica greca e più avanti nel tempo attraverso la colonizzazione araba in Europa. Nel tardo medioevo ma soprattutto durante il rinascimento, la geomanzia venne riscoperta e divulgata da parte di studiosi di esoterismo e astrologia, soprattutto di corrente neoplatonica.

Un Geomante può calcolare il luogo dove sviluppare benessere, il posto migliore per vivere all’interno degli spazi, ma è anche in grado di analizzare il senso più profondo dell’esperienza umana attraverso la divinazione, che pesca nel mistero della Sincronicità e dell’alternanza dei principi polari universali.

L’uomo moderno può utilizzare l’oracolo geomantico per affinare e raffinare il proprio intuito, come qualità del cuore e capacità di immaginare ciò che è dentro di sé, e oltre l’apparenza del conscio emerso, all’interno della sua psiche.

Per essere felici bisognerebbe diventare chi davvero siamo destinati ad Essere, e nella maniera più armonica e la Geomanzia può aiutarci a realizzare questo scopo, se davvero lo vogliamo.


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