Di Laura Palaia
(∂ + m) ψ = 0
“Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”
Questa é la famosa equazione del fisico Paul Dirac ed è considerata la più bella equazione conosciuta della fisica.
É il cosiddetto fenomeno quantistico dell’«entanglement», che fornisce la base per la nuova visione filosofica del mondo.
Descrive il fenomeno fisico quantistico dell’intreccio e dell’unione di due fattori, o se preferite particelle, forze, o essenze che a partire dall’incontro rispondono a leggi di inseparabilità.
L’incontro esprime la polarità, é un divenire unità indissolubile nello spazio e quindi anche nel tempo. Ciò che lo determina é sempre un’onda che sul piano vitale umano mi piace associare al principio di sincronicità.
Come sostengo da sempre parlando di astrologia di coppia, l’incontro é sempre un’alchimia che lega e trasforma anche inconsapevolmente due persone.
Può esprimersi anche conflittualmente o contrapporsi, ma il principio della metamorfosi dell’incontro, come suggerisce questa bellissima formula, è l’indissolubilità.
Perché?
Perché quando entriamo in relazione con l’altro scopriamo qualcosa di noi, viviamo aspetti ed emozioni riguardo a noi stessi, come ci sentiamo, come ci vediamo, a cosa vogliamo o a cosa possiamo dar vita. E anche se l’intreccio dell’incontro ci separa fisicamente, l’alchimia di quell’unione resta viva in ognuno di noi, nel bene o nel male, in eterno, all’interno della propria anima.
È un principio che descrive bellezza e forza. Esattamente come narra l’alchimia riguardo all’unione degli opposti, nasce sempre qualcosa, un principio nuovo, capace di far accedere alle fasi successive. L’incontro è esteso a qualsiasi genere di relazione e i fattori polari entrano in gioco, si intrecciano, si uniscono e a volte si combattono.
Così come l’Amore, la straordinaria forza che tutto muove, alla fine ci cambia, anche se non ce ne rendiamo conto. Nel bene o nel male, non saremo più gli stessi di prima, la nostra matrice viene contaminata o arricchita, ma in ogni caso trasformata dall’essenza dell’altro.
L’incontro, come una chiave, apre nuovi scrigni del nostro essere e allo stesso tempo fonde la nostra essenza con quella dell’altro. Nella memoria, in un gesto, in un’esperienza, dentro una nuova consapevolezza, in un’emozione, nelle immagini, in un talento o in una debolezza scoperti o nel dolore di una ferita da guarire.
Non siamo più gli stessi.
Senti una musica, un suono, percepisci un odore, rivedi un luogo, rivivi un’emozione e d’un tratto ricordi… e sai che quell’incontro vive in te, è fuso con te. Senza quell’esperienza oggi non saresti esattamente come sei.
È proprio questa la prova che per quanto tempo o distanza ci divida, ciascuno porterà per sempre dentro di sé qualcosa dell’altro.
Ogni incontro è una magia perché trasforma e per questo l’amore che proviamo e che agiamo ci rende tutti potenzialmente immortali nello straordinario gioco di intrecci e di unioni che è la vita.
Predisporsi al vero incontro con l’altro è forse il senso stesso dell’esistenza. Come in alto, così è in basso, tutto entra in relazione, aspirando all’unità e senza dimenticare o annullare noi stessi.
Laura Primavera